Credo nel potere che ha l'immaginazione di cambiare il mondo,
di liberare la verità dentro di noi,
di cacciare la notte,
di trascendere la morte,
di incantare le autostrade,

di propiziarci gli uccelli,
di assicurarsi la fiducia dei folli.


(James G. Ballard)


giovedì 21 dicembre 2006

...la speranza sommersa nella confusione...

Sono giorni confusi, pieni di rumori di clacson di automobili impazzite, di parole urlate, di pioggia che sottile si insinua tra le pieghe dell'anima...sono giorni pieni di frenesia, di impazienza e di corse contro il tempo, per l'ultimo regalo, per il vestito più in per la notte di Natale, per la spesa da fare...file infinite ai supermarket, code luminose lungo le strade affollate, negozi piccoli e grandi ricolmi di persone che si augurano di ricevere un regalo bello, costoso e originale almeno la metà di quello che loro compreranno...In questo formicolio isterico mi ci ritrovo ogni anno anch'io, quasi mossa per inerzia, malinconimente alla ricerca di qualcosa che vada al di là delle luci, degli alberi addobbati, dei pranzi opulenti, dei pacchetti luccicanti. Sono parte di questo brusio di fondo che ovatta l'udito, confonde l'anima alla ricerca di un perchè razionalmente o almeno emotivamente valido."E' lo spirito del Natale" così ambiguo tra l'incosistenza che lo spirito dovrebbe avere e la materialità delle sue manifestazioni.
Anch'io mi sono persa nella confusione dei negozi, anch'io sono rimasta incantata dalle luminose proiezioni di ologrammmi di felicità, anch'io sto provvedendo affinchè la slitta di Babbo Natale sia ben oliata per la partenza e le renne siano ben nutrite...ma la mia coscienza si sente stretta, a tratti boccheggia, come se l'aria pulita si stesse rarefacendo, si agita, scalpita e urla ed io a stento l'ascolto nei pochi attimi in cui mi fermo a pensare su quello che un tempo significava avvicinarsi al Natale, il senso di un'attesa. L'attesa di una vita che anche oggi viene spesso negata, nell'aurora di un'embrione come nel tramonto di una malattia, l'attesa di un annuncio di speranza che ancora oggi si confonde tra i mille messaggi pubblicitari, l'attesa di un giorno migliore per i più miserabili della terra, l'attesa di un cambiamento vero e profondo di noi stessi, di me stessa.
Quest'anno vorrei che le campane di mezzanotte del 24 dicembre suonassero con la stessa forza ed energia con cui decideremo di accogliere l'annuncio straordinario e carico di responsabilità che esse scandiscono...probabilmente non le sentiremmo che come eco lontano...

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