Credo nel potere che ha l'immaginazione di cambiare il mondo,
di liberare la verità dentro di noi,
di cacciare la notte,
di trascendere la morte,
di incantare le autostrade,

di propiziarci gli uccelli,
di assicurarsi la fiducia dei folli.


(James G. Ballard)


sabato 25 novembre 2006

E un giorno ti svegli stupita e di colpo ti accorgi che...

Crescendo impari che la felicità non e' quella delle grandi cose.
Non e' quella che si insegue a vent'anni, quando, come gladiatori si combatte il mondo per uscirne vittoriosi.
La felicità non e' quella che affannosamente si insegue credendo che l'amore sia tutto o niente...
....non e' quella delle emozioni forti che fanno il "botto" e che esplodono fuori con tuoni spettacolari...
...la felicità non e' quella di grattacieli da scalare, di sfide da vincere mettendosi continuamente alla prova.
Crescendo impari che la felicità e' fatta di cose piccole ma preziose....
...e impari che il profumo del caffé al mattino e' un piccolo rituale di felicità, che bastano le note di una canzone, le sensazioni di un libro dai colori che scaldano il cuore, che bastano gli aromi di una cucina, la poesia dei pittori della felicità, che basta il muso del tuo gatto o del tuo cane per sentire una felicità lieve.
E impari che la felicità e' fatta di emozioni in punta di piedi, di piccole esplosioni che in sordina allargano il cuore, che le stelle ti possono commuovere e il sole far brillare gli occhi.
E impari che un campo di girasoli sa illuminarti il volto, che il profumo della primavera ti sveglia dall'inverno, e che sederti a leggere all'ombra di un albero rilassa e libera i pensieri.
E impari che l'amore e' fatto di sensazioni delicate, di piccole scintille allo stomaco, di presenze vicine anche se lontane, e impari che il tempo si dilata e che quei 5 minuti sono preziosi e lunghi più di tante ore, e impari che basta chiudere gli occhi, accendere i sensi, sfornellare in cucina, leggere una poesia, scrivere su un libro o guardare una foto per annullare il tempo e le distanze ed essere con chi ami.
E impari che sentire una voce al telefono, ricevere un messaggio inaspettato, sono piccolo attimi felici.
E impari ad avere, nel cassetto e nel cuore, sogni piccoli ma preziosi.
E impari che tenere in braccio un bimbo e' una deliziosa felicità.
E impari che i regali più grandi sono quelli che parlano delle persone che ami.
E impari che c'e' felicità anche in quella urgenza di scrivere su un foglio i tuoi pensieri, che c'e' qualcosa di amaramente felice anche nella malinconia.
E impari che nonostante le tue difese, nonostante il tuo volere o il tuo destino, in ogni gabbiano che vola c'e' nel cuore un piccolo-grande Jonathan Livingston.
E impari quanto sia bella e grandiosa la semplicità.

Grazie a Maris per avermi fatto trovare questa poesia stupenda, e mai più adatta a questo periodo!


giovedì 23 novembre 2006

...intro....

Alla ricerca di uno spazio libero, di un’ora d’aria in cui non dover dare conto a nessuno dei tuoi pensieri, dei tuoi sfoghi, dei tuoi viaggi mentali e delle tue opinioni…ho scelto di testare una strada alternativa e in fondo inconsistente, immateriale…un blog.
MacondoExpress, un luogo immateriale eppure percepibile come le sensazioni, instabile come l’umore – e il mio talvolta lo è al punto che io stessa stento a gestirlo – in continuo divenire come le stazioni della vita, inafferrabile come l’attimo in cui nasce un’emozione, eppure presente e sempre vivo nei ricordi e nelle percezioni che da essa sono state generate…uno spazio etereo per rileggere una giornata, storta – come questa – o diritta che sia stata; un momento per capire e ricordare a me stessa cosa sia davvero importante in questo viaggio strano che è la vita, e a cosa invece si attribuisce, e attribuisco, un peso e un valore eccessivo rispetto alla verità. La possibilità di sentirsi liberi (da chi e da che cosa poi…in fondo lo si sa, ma per chi e per cosa diventa complicato affrontarlo), senza l’insensato timore e la limitante incertezza di sentirsi giudicati per ciò che si esprime, si pensa e si sostiene, è per alcuni un diritto acquisito da sempre, e troppo spesso viene perciò mutato anch’esso in giudizio, monito per chi quel diritto non è ancora riuscito ad arrogarselo, e magari si pretende di assumere il ruolo, quasi mai richiesto, di esempio, modello di riferimento, perché della propria libertà di espressione e di scelta bisogna sempre farsene un vanto. È una liberta, questa, che per me manca di rispetto e di umiltà, e di cui si potrebbe benissimo fare a meno. Per altri, sentirsi liberi diventa un obiettivo, una vittoria, perché l’acquisizione di tale diritto significherebbe la fine di ogni forma di schiavitù, sia fisica che mentale, e di timore, che non è il timor di Dio, il rispetto, ma è la paura, di sé stessi, del giudizio altrui e degli atteggiamenti esterni che questo giudizio comporta. In questo caso, fatta eccezione per le forme di schiavitù vere e reali che gran parte del mondo occidentale esercita su quello più povero e sfruttato, si è sempre bravi ad incenerirsi il capo, adducendo a situazioni, persone o limiti che di fatto impediscono quello scatto di orgoglio, di dignità e soprattutto di coraggio capace di riappropriarsi di un diritto negato. Credo di appartenere di più alla seconda categoria…di quelli che di cenere se ne mettono parecchia, fino a quasi a soffocarne, trasformando le motivazioni che sostengono la mia mancanza di libertà vera e autentica, in alibi per sfuggire più a me stessa che agli altri. Essere onesti con se stessi, sicuri di ciò che si pensa e si sceglie, coraggiosi al punto di non lasciarsi condizionare da chi storcerà il muso o esprimerà un parere, o un giudizio, non richiesto. Stasera avrei voglia di fare un gran salto, di quelli forse un po' avventati, ma di certo coraggiosi, coniugando la libertà con la responsabilità, senza aver paura di misurarmi con entrambe. Essere responsabili verso se stessi, è il primo passo per sentirsi responsabili verso gli atri senza esserne sottomessi. Essere fedeli a se stessi sempre, è probabilmente il presupposto per esercitare la propria libertà di figli di Dio.

"La libertà non è star sopra un albero, non è neanche avere un'opinione, la libertà non è uno spazio libero...libertà è partecipazione!"
Giorgio Gaber

Sei il viaggiatore ...

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