Credo nel potere che ha l'immaginazione di cambiare il mondo,
di liberare la verità dentro di noi,
di cacciare la notte,
di trascendere la morte,
di incantare le autostrade,

di propiziarci gli uccelli,
di assicurarsi la fiducia dei folli.


(James G. Ballard)


sabato 27 gennaio 2007

...PER NON DIMENTICARE...

Il 27 gennaio del 1945 cadevano i cancelli di Auschwitz.
Le avanguardie del 62° corpo delle armate russe del fronte ucraino entravano nel campo di sterminio di Auschwitz il 27 gennaio 1945, salvando alcune centinaia di uomini e donne che di "umano" non avevano più nulla e incaricandosi di seppellire tanti, troppi cadaveri. Per non dimenticare quanto l'uomo possa diventare bestia nel perpetrare crimini ignobili e impensabili verso i propri simili...Auschwitz è il simbolo della follia e della barbaria nazista che oggi come ieri deve interrogare le nostre coscienze e farci riflettere su cosa significa fare memoria di un fatto così mostruoso e incocepibile.
Perchè la giornata della memoria non diventi una giornata di commemorazione o una sorta di consuetudine, ma sia di monito per ciascuno di noi e imprima nelle nostre coscienze che questo evento è storicamente accaduto e documentato e ci ricordi che la perdita della memoria, di questa memoria, è il rischio più grande che tali barbarie possano ripetersi.
Contro ogni forma di revisionismo storico o negazionismo, imponiamo ai nostri cuori e alle nostre menti anche solo un minuto di silenzio, e da domani diamo seguito a questo giorno con i nostri gesti, le nostre opinioni, il nostro desiderio di informarci e rispondere per rispondere a chi un giorno potrebbe affermare che lo sterminio di milioni di ebrei, migliaia di zingari, omosessuali, liberi pensatori, prigionieri politici, non sia mai avvenuto.
Il mio minuto di silenzio lo affido alle parole di Primo Levi:

Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza piii forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
Se Questo è un Uomo - Primo Levi





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