Credo nel potere che ha l'immaginazione di cambiare il mondo,
di liberare la verità dentro di noi,
di cacciare la notte,
di trascendere la morte,
di incantare le autostrade,

di propiziarci gli uccelli,
di assicurarsi la fiducia dei folli.


(James G. Ballard)


lunedì 26 novembre 2007

Acqua alta a Venezia

Di ritorno dall’ultimo weekend veneziano, posso dire di aver avuto la fortuna di vivere Venezia in tutti i suoi molteplici e complessi aspetti…
...città turistica-caotica-piena di colori e di meraviglie di giorno, deserta-desolata-triste di sera, eccezion fatta per alcune aree popolate da pochi fantasmi-animali notturni...
...città di piedi-interminabili camminate-calli tutti uguali eppure diversi-piazze-palazzi come galleggianti sull’acqua-finestre strette-portoni immensi-ponti-scalzi-rialto-accademia-giardini-arsenale-san marco…
...città di terra instabile (è Mestre la “Terra ferma di Venezia”)-di mare- di acqua alta-di terra e mare insieme, che si mischiano e non si capisce più dove inizia l’una e finisce l’altra-di gabbiani e di piccioni-di scale-di gondole e gondolini-di vaporetti-di piedi, piedi e ancora piedi…
...città di vetro-di maschere- di spritz alle sei e cicchetti alle sette-di silenzio e di musica assordante-di San Martino-di maratone-d’arte-architettura-cinema-biennali annuali…

...città in continuo mutamento eppure immobile, immutabile-mesta e seriosa-giocosa di cappelli-di bambini che giocano dovunque-di anziani sereni (c’è chi con tranquillità vive fino a 106 anni)-di cappuccini caldi e cornetti finti…
Insomma la cartolina della “mia Venezia”… di donna viaggiante, di sposa senza il compagno della sua vita,l’altra parte di sé, di pseudo ArchiTETTA con la voce bassa e gli occhi spalancati, di studentessa da ultimo banco che non rinuncia però alla sua parte di ricerca e di domanda, di sognatrice ancora con lo sguardo di chi crede che un mondo diverso possibile si può e si deve realizzare, per noi, per la storia e l’amore di chi ci ha preceduto, per il futuro delle generazioni che saranno.

Un piatto di ZEN ben cotto, con contorno di MACRICO verde, e per finire un bel CORVIALE!

Siamo giunti alla fine (escludendo il "convegno” di Aprile e la prova generale di Marzo) del nostro corso post-laurea, e tirare le somme ancora non si può, perché ancora fresche e calde sono le emozioni, da metabolizzare i contenuti raccontati e da approfondire i materiali forniti, per non parlare della tesina tutta da scrivere e tutta da inventare!
Ma abbiamo concluso nel modo più allegro e dinamico possibile!
Venerdì di critiche interne esterne e serali (anche se a cena, essendo noi pochi sudisti, le critiche si sono trasformate in commenti goliardici…), di acqua alta e di pioggia calda, di risate e allegro rumore al “Nono risorto” per ordinare Un piatto di ZEN ben cotto, con contorno di MACRICO verde, e per finire un bel CORVIALE!
Sabato di stupore e un po’ di dubbi (la prof è andata via prima…), delle classiche ciabatte con companatico a parte e di caffè dalle camioniste…di risate ancora più grasse, di raffreddore in aumento, e di pomeriggio di gioco, di assessore senza palla, e di palle volanti più in generale…di spazi autogestiti e di lanci poco precisi, di mancanza di coordinamento e voglia di ironizzarci!
Sabato sera di ultimi saluti, di baci con lo schiocco, e di ultimo spritz in Piazza S.Giacomo dell’Orto, con la promessa di rivederci a marzo per le prove generali del grande debutto, di cicchetti alla Vedova a parlare di te, e di Agata… di pioggia fredda, e di sonno…di voglia di riabbracciarti!

Sei il viaggiatore ...

Lettori fissi